I canonici regolari dell'Immacolata Concezione (in latino Congregatio
Canonicorum Regolarium Immaculatae Conceptionis, sigla: C.R.I.C.) sono una
congregazione di sacerdoti e fratelli, che vivono la vita in comune secondo
la regola di Sant’Agostino. In particolare, praticano la devozione a Maria,
con il titolo di "Immacolata". Si dedicano a tutti gli impegni
propri del ministero sacerdotale, in particolare nelle parrocchie.
I canonici regolari dell’Immacolata Concezione sono stati fondati dal
sacerdote francese don Adriano Gréa, che volle dar vita ad una congregazione
che si occupasse della santificazione del clero per mezzo della vita in
comune, la preghiera liturgica e la penitenza apostolica.
I primi passi
Don Grea, dopo essere stato ordinato sacerdote, fu nominato cappellano
della chiesa di Baudin fatta edificare dal signor Edmondo Monnier a fianco
alla sua fonderia. Il Gréa formò, con i ragazzi della fonderia, un coro ed un
gruppo di ministranti. A Baudin, il Gréa cercò di dare piena dignità alla
preghiera liturgica e, ben presto, sostituì i ragazzi dell’officina, con
degli allievi interni, che seguiti da sacerdoti, frequentavano gli studi
secondari. Questi allievi, circa una ventina, indossavano un abito clericale,
tonaca bianca con cappuccio nero.
Il primo riconoscimento
Il Gréa, nel 1862, fu nominato coadiutore del vescovo. Nel 1869 lo
accompagnò al Concilio Vaticano I, dove ottenne la benedizione da papa Pio IX
per la sua nascente opera.
Nel 1876 il nuovo istituto aveva, con il sostegno di ben trentacinque
arcivescovi e vescovi, fatto richiesta per il decreto di lode. Cosa che Pio
IX accordò, nonostante l’istituto fosse costituito da soli undici professi,
poiché il fondatore non voleva dar vita ad un nuovo ordine. La Sacra
Congregazione acconsentì al riconoscimento, qualora le costituzioni si
fossero rifatte alle regole degli antichi istituti dei canonici regolari.
Nel 1880 i canonici regolari, pur colpiti dai decreti contro i religiosi,
ne furono, di fatto, illesi, grazie all’interessamento del sottoprefetto di
Saint-Claude. Dovettero unicamente cambiare il colore del loro abito e
ufficialmente assumere il nome di "Chierici della Cattedrale",
qualificandosi non più come un ordine religioso, ma come un'associazione dei
sacerdoti della cattedrale.
La diffusione
Ben presto, piccoli nuclei di canonici regolari, formati da almeno tre
persone, si allontanarono dalla casa principale per recarsi in altre chiese,
dove svolgere attività liturgica e ministero pastorale. Ragazzi del posto li
assistevano nel canto dell’ufficio e l’amministrazione dei sacramenti. In
queste comunità uno dei canonici fungeva da superiore, ma di fatto
continuavano a far riferimento alla casa madre.
Il primo esempio di priorato, ad essere fondato, fu quello di Leschères
(1880), ma ebbe un’esistenza breve per gli ostacoli frapposti dall’autorità
civile. Altri ne seguirono nelle diocesi di Fribourg, di Moulins e nel sud
della Francia.
L'approvazione definitiva
Il 12 marzo 1887 fu concessa l’approvazione definitiva con il decreto
Vinea Domini Sabaoth. Nello stesso decreto si rimandava l’approvazione degli
statuti, per i quali si richiedeva una più attenta stesura.
Nel 1890, alcuni esponenti della curia vescovile, adducendo motivi
pastorali ed economici, chiesero ed ottennero dal vescovo di Saint Claude di
ridimensionare il servizio liturgico dei canonici regolari.
Nuova vita
Il Gréa, dovette accettare la decisione del vescovo, ma decise di
trasferirsi, con tutta la comunità, nell’antica abbazia dell’Ordine degli
ospedalieri di Sant'Antonio, nel territorio di Vienne, diocesi di Grenoble.
L’istituto dei canonici regolari, allora all’apice del suo sviluppo,
contava più di cento professi. Decisero, quindi, di portare la propria
esperienza anche in Inghilterra, Perù e soprattutto in Canada. Nel 1903,
però, perseguitata in Francia, la comunità dovette abbandonare la propria
terra d'origine, e trasferirsi in Italia ed Andorra.
Approvazione delle costituzioni, ma Grèa
esce dalla Congregazione
Nell’ottobre del 1908, poi definitivamente nel dicembre del 1912, vennero
approvate le nuove costituzioni. In queste costituzioni il Gréa non
riconobbe, però, più la propria opera. Cosa che fece presente, senza
risultato, al prefetto della Congregazione dei religiosi. A queste difficoltà
si aggiunse l'abbandono di alcuni professi, che chiesero ed ottennero il
passaggio al clero diocesano.
Il Gréa rimase ad Andorra con alcuni padri e studenti, che avevano
chiesto di entrare in noviziato, fino al 1913 quando arrivò l’ordine di
chiudere quella casa. Don Gréa, privato di ogni autorità, chiese ed ottenne,
l’autorizzazione di lasciare l’istituto insieme ad un altro padre di suo
gradimento, così da essere libero di professare in pieno l’antica regola.
Il Gréa, lasciando che l’istituto si adeguasse alle nuove costituzioni
approvate, sperava di poter ottenere, per sé e per quanti l’avessero
desiderato, l’autorizzazione a seguire l’ideale al quale si erano
inizialmente votati. Nel 1915, però, fu convinto, dal cardinal Sevina, di
recarsi a Roma per ottenere una separazione ufficiale tra le due comunità, ma
il tentativo fallì. Dopo poco don Grèa, stimato da tutti i canonici regolari
dell'Immacolata Concezione, che continuavano a considerarlo loro fondatore,
morì.
Il 2 luglio del 1961 la congregazione è stata ammessa alla Confederazione
dei canonici regolari di Sant'Agostino.
Indirizzo: Casa Generalizia,
via Federico Torre, 21, I-00152 Roma.
Sito Internet: www.cricitalia.com